Mu
Corto Maltese a partire dal # 63 – Milano Libri dal 1988
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Biography
La sua vocazione era quella di raccontare storie simili a quelle con le quali era cresciuto: storie e romanzi di James Oliver Curwood, Zane Grey, Kenneth Roberts; e ancora i fumetti di Lyman Young(Cino e Franco), Will Eisner (The Spirit) e soprattutto Milton Caniff (Terry e i pirati). Fondò allora la testata Albo Uragano, in collaborazione con Mario Faustinelli e Alberto Ongaro, che dal 1947 divenne Asso di Picche – Comics, dal nome del suo personaggio di punta, Asso di Picche, un eroe mascherato dall’aderente costume giallo.
La rivista attirò numerosi giovani talenti come Dino Battaglia, Rinaldo D’Ami, Giorgio Bellavitis, mentre il personaggio di Asso di Picche riscuoteva sempre maggior successo, soprattutto in Argentina. Pratt vi si trasferì su invito della Editorial Abril con altri amici del “Gruppo di Venezia”, e risiedette nella città di Buenos Aires per tredici anni.
Dopo l’iniziale collaborazione con la Editorial Abril di Cesare Civita, Pratt si trasferì alla Editorial Frontera di Héctor Oesterheld: è in quegli anni che misero alla luce alcune serie molto importanti nella carriera dell’autore italiano: Junglemen, su testi di Ongaro, Sgt. Kirk, Ernie Pike e Ticonderoga, tutte scritte da Héctor Oesterheld, sceneggiatore dell’opera fantascientifica L’Eternauta (poi desaparecido). Il suo tratto cominciò a fare proseliti, tanto che Pratt, prima con Alberto Breccia, quindi in Brasile, tenne dei corsi di disegno presso la Escuela Panamericana de Arte diretta da Enrique Lipszyc, alternando l’attività didattica con frequenti escursioni in Amazzonia, nel Mato Grosso e in altri luoghi esotici.
In quello stesso periodo realizzò anche il suo primo fumetto completo, Anna nella giungla. Questa serie di quattro storie, che presentava ancora pesanti influenze di Oesterheld, si pone come omaggio a quell’avventura classica con la quale si era formato negli anni giovanili e le cui atmosfere avrebbe riportato nelle due seguenti opere complete, Capitan Cormorant e Wheeling. Quest’ultima è un vero e proprio romanzo-fiume ispirato alle opere di Zane Grey e Kenneth Roberts, che mescola con metodica precisione fatti storici e fantasia, pratica che Pratt avrebbe raffinato più avanti con Corto Maltese. Per alcuni anni ha insegnato disegno a Buenos Aires e recentemente sono stati pubblicati alcuni bozzetti di quell’attività .
Tra il 1959 e il 1960 Pratt si trasferì a Londra dove disegnò una serie di brevi storie di guerra per Fleetway Publications (in Italia pubblicate sulla collana Eroica e Supereroica); quindi, senza successo, tentò la via degli Stati Uniti, per poi tornare in Sudamerica, da cui ritornò in Italia nel 1962. Qui incominciò a collaborare proficuamente con Il Corriere dei Piccoli per il quale, tra le altre cose, realizzò le riduzioni a fumetti di numerosi romanzi della letteratura per ragazzi, come L’isola del tesoro e Il ragazzo rapito di Robert Louis Stevenson, entrambe sceneggiate da Mino Milani, e diede vita, ancora assieme ad Alberto Ongaro, al suo secondo giustiziere mascherato, emulo e prosecutore dell’Asso di Picche, L’Ombra.
La svolta importante nella sua carriera avvenne con l’incontro con l’imprenditore ed editore genovese Florenzo Ivaldi. Era il 1967 e i due decisero di aprire una rivista dal titolo Sgt. Kirk, dove pubblicare le storie argentine del cartoonist, alcuni classici americani e degli inediti. Sul numero 1, il primo inedito a esordire fu proprio Una ballata del mare salato, la prima avventura di Corto Maltese, il più famoso e importante personaggio di Pratt. La narrazione, come la maggior parte delle avventure del suo personaggio, rimanda la memoria ai grandi romanzi d’avventura di Conrad, Melville, Lewis, Cooper, Dumas, che tanto successo e tanta fama hanno avuto presso generazioni di lettori. Ma soprattutto, a ispirare Pratt per questa storia fu uno scrittore oggi dimenticato, Henry De Vere Stacpoole, autore di Laguna Blu. Questa prima storia, autentica pietra miliare del fumetto, fu successivamente ristampata anche sulle pagine del Corriere dei Piccoli. Nel 1969lavorò con Mino Milani, sempre per il Corriere dei Piccoli, all’adattamento dei romanzi Le tigri di Mompracem e La riconquista di Mompracem di Emilio Salgari, che non fu completato. Le due storie incomplete sono state ritrovate da Alfredo Castelli e pubblicate in volume nel 2009.
Nel 1970 Corto ritornò, questa volta sulle pagine della rivista per ragazzi francese Pif Gadget, ove vennero pubblicate ventuno brevi storie di cui il malinconico marinaio è l’assoluto protagonista. La prima s’intitola Il segreto di Tristan Bantam (tra i migliori racconti vanno ricordati anche Per colpa di un gabbiano, La laguna dei bei sogni, Concerto in O’ minore per arpa e nitroglicerina, L’ultimo colpo). Pratt ricordò poi di quegli anni che “bisognava rispolverare Marx ed Engels, autori che dovetti frequentare e che mi annoiarono immediatamente. Visitai anche Marcuse e qualche altro e ritornai ai classici dell’avventura. Venni subito accusato di infantilismo, di edonismo e di fascismo”. In seguito Pratt fu licenziato poiché l’editore, politicamente vicino al Partito Comunista Francese, lo tacciava di libertarismo.
A metà degli anni settanta, Hugo Pratt strinse grande amicizia con il giovane Lele Vianello che, assorbendone la tecnica e lo stile, diventò suo braccio destro collaborando graficamente alle sue opere. Nel 1974 Pratt cominciò a disegnare Corte Sconta detta Arcana, operando un primo notevole cambiamento stilistico in direzione della semplificazione: “Vorrei arrivare a dire tutto con una linea”, ripeteva – e da allora le storie di Corto ebbero sempre la forma di romanzi grafici più o meno lunghi. Alcuni di loro si affermarono presto come classici assoluti del fumetto (il già citato Corte Sconta, Favola di Venezia, La casa dorata di Samarcanda). La serie termina con Mu, disegnato nel 1988 e pubblicato in volume nel 1992.
Il “maestro di Malamocco” (come lo definì Oreste Del Buono) aveva però in mente un altro capitolo per la saga del marinaio con l’orecchino e che sarebbe stata la continuazione de La giovinezza, opera del 1981 nella quale si narrava una parte dell’adolescenza del protagonista. La casuale scoperta di un pugno di strisce, tredici in tutto, con dialoghi solo abbozzati, avvenuta nel settembre del 2005 da parte della figlia di Pratt rovistando dentro una rivista, ne è la prova.
Attraverso le avventure del suo marinaio, Pratt si affermò come uno dei più importanti autori di fumetti al mondo. Il suo immaginario così colto e popolare al contempo, la perenne ricerca di uno stile grafico essenziale ed espressivo (tenendo sempre a mente la lezione del maestro Milton Caniff e costeggiando, per certi versi, le soluzioni della “linea chiara” franco-belga), la consumata abilità narrativa lo rendono un punto di riferimento per chi voglia studiare le possibilità espressive della “letteratura disegnata” (orgogliosa definizione data dallo stesso Pratt, che comunque preferiva farsi chiamare “fumettaro”).
Oltre alla serie di Corto Maltese, Pratt è stato autore di un’altra serie d’avventura, Gli scorpioni del deserto, ambientata in Africa durante la seconda guerra mondiale e terminata da altri disegnatori dopo la sua morte. Ha collaborato alla collana Un uomo, un’avventura, edita da Bonelli (allora Editoriale Cepim), con quattro storie: L’uomo del Sertao, L’uomo della Somalia, L’uomo dei Caraibi e L’uomo del grande Nord (quest’ultimo ripubblicato in seguito con il nome Jesuit Joe). Tutto ricominciò con un’estate indiana ed El Gaucho sono invece brevi storie scritte per l’amico e allievo Milo Manara. Il 24 aprile 1987, Pratt cede a CONG SA la proprietà e l’esclusiva dell’esercizio del diritto d’autore di tutta la sua produzione, passata e futura.
Oggi sono proprio queste storie che ci restano in eredità : il 20 agosto 1995, infatti, Hugo Pratt muore di cancro del colon-retto senza riuscire a vedere la sua creatura, Corto Maltese, finire protagonista in televisione di una serie animata. La sua tomba si trova alle porte del paese di Grandvaux, nel cantone di Vaud in Svizzera, dove viveva dal 1984 nella sua casa situata nei pressi del Lago Lemano. (da Wikipedia)