E’ stato un Artista che, con la sua cifra stilistica ed il suo “irruento” approccio al mondo del fumetto, ha rivoluzionato il modo di esprimersi attraverso l’utilizzo di questo media particolarmente adatto a raccontare una realtà italiana che, sul finire degli anni settanta, mostrava segni di grandi cambiamenti politici ed economici.Andrea Pazienza, Artista marchigiano (nasce a San Benedetto del Tronto nel ’56) divenuto uno dei Maestri della storia del Fumetto italiano, viene ospitato presso la CArt Gallery con una Esposizione e Vendita di oltre quaranta Opere Originali consegnate dai fratelli Mariella e Michele: per la prima volta vengono messe in vendita anche 14 Tavole di Pentothal, l’Opera chiave di Andrea, che fino ad oggi gli appassionati potevano soltanto ammirare in occasione di alcune delle Mostre organizzate per celebrare il lavoro del Paz !!
Oltre a queste gli appassionati troveranno anche Originali del Pertini, Pazeroticus e molto altro proveniente da svariate pubblicazioni che hanno ospitato Pazienza nel corso della sua carriera: una grande occasione “da non mancare” per apprezzare ancora una volta dal vivo l’eccezionale bravura e lo straordinario eclettismo di questo mai troppo celebrato artista che, purtroppo, ci ha lasciato troppo presto.
Il Vernissage della Mostra si terrà
SABATO 23 novembre alle ore 17,30
presso la CArt Gallery (Via del Gesù 61, Roma) alla presenza dei familiari dell’Artista.
Per qualunque informazione potete contattarci all’indirizzo info@cart.gallery.com.
Biografia
Pazienza nacque a San Benedetto del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, il 23 maggio del 1956 e cresce a San Severo, in provincia di Foggia, la città natia del padre.
All’età di dodici anni, nel 1968, Pazienza si trasferisce per studio a Pescara, tornando quasi ogni fine settimana a San Severo, dove continua a frequentare gli amici di sempre e a lasciare tracce della sua genialità, tra l’altro realizzando le scenografie di alcuni spettacoli presso il Teatro Verdi. Nella città abruzzese si iscrive al liceo artistico e stringe amicizia con l’autore di fumetti Tanino Liberatore. In questi anni crea i suoi primi fumetti, in parte tuttora inediti, e realizza una serie di dipinti; collabora, inoltre, col Laboratorio Comune d’Arte “Convergenze”, che dal 1973 espone i suoi lavori in mostre sia collettive sia personali.
Nel 1974 si iscrive al DAMS di Bologna che lascia a due esami dalla laurea. Vive gli anni della contestazione bolognese legata al Movimento del ’77, che fanno da sfondo al fumetto Le straordinarie avventure di Pentothal, primo lavoro di Pazienza pubblicato (Alter Alter, 1977). In quella facoltà incontra altri artisti e scrittori come: Pier Vittorio Tondelli, Enrico Palandri (scrittore), Gian Ruggero Manzoni, Freak Antoni, Francesca Alinovi. Nel 1977 con Filippo Scòzzari entra a far parte del gruppo che realizza la rivista «Cannibale», fondata da Stefano Tamburini e Massimo Mattioli, a cui si unirà in seguito Tanino Liberatore. Dal 1979 al 1981 collabora col settimanale di satira Il Male. Col gruppo di Cannibale e con Vincenzo Sparagna, fonda nel 1980 il mensile Frigidaire, sulle cui pagine fa la sua comparsa Zanardi. La collaborazione con Frigidaire rivela un Pazienza prolifico, per quanto insofferente alle scadenze e alle pressioni editoriali. Nel soli primi mesi di vita della rivista realizza soggetti e disegni per decine di storie in bianco e nero, a colori, e con tecniche miste. Tra i personaggi, Francesco Stella, L’investigatore senza nome, Pertini (per un albo speciale “disegnato in tre giorni” – dice Pazienza). Realizza anche copertine di dischi, un calendario, alcuni poster, e spot grafici. Inoltre omaggia Tamburini e Scòzzari di collaborazioni, e illustra articoli e racconti su richiesta del direttore Sparagna. Nelle proprie storie, collabora inoltre con autori meno noti (Nicola Corona, Marcello D’Angelo).
Si dedica anche all’insegnamento, dapprima presso la Libera Università di Alcatraz (Santa Cristina di Gubbio) di Dario Fo (coordinata dal figlio Jacopo). Quindi nel 1983 partecipa a Bologna alla Scuola di Fumetto e Arti Grafiche Zio Feininger, fondata da Brolli e Igort in collaborazione con l’Arci locale, e insegna a fianco di Magnus, Lorenzo Mattotti, Silvio Cadelo e altri. Qui tiene un corso fino al giugno del 1984 (tra gli allievi Francesca Ghermandi, Alberto Rapisarda, Enrico Fornaroli e Sauro Turroni), raccontando quell’esperienza di insegnante qualche anno più tardi nel romanzo grafico Pompeo.
Senza limitarsi al fumetto, Pazienza firma in questi anni manifesti cinematografici (tra i quali quello della Città delle donne di Fellini nel 1980, e quello per Lontano da dove, regia di Stefania Casini e Francesca Marciano, nel 1983), videoclip (Milano e Vincenzo di Alberto Fortis e Michelle dei Beatles per il programma di Rai Uno Mister Fantasy), copertine di dischi (come Robinson di Roberto Vecchioni e S.o.S brothers di Enzo Avitabile) e campagne pubblicitarie. Lavora anche per il mondo del teatro, realizzando scenografie e ideando locandine.
Si cimenta anche nella pittura, esponendo nuove opere sia nel 1982, in occasione della rassegna Registrazione di Frequenza presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna, sia nel 1983, presso la galleria milanese Nuages e alla mostra Nuvole a go-go presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma (con Francesco Tullio Altan e Pablo Echaurren). Inoltre, decora con pitture murali l’aula del Polo Didattico della Facoltà di Lettere di Genova, e realizza il gigantesco Zanardi equestre a Cesena.
Trasferitosi a Montepulciano nel 1984, nel giugno 1985 conosce la fumettista Marina Comandini e, un anno dopo, la sposa. Nel frattempo continua a collaborare con le più importanti riviste italiane del fumetto, tra cui «Linus», e partecipa alla creazione del mensile Frizzer (che si affianca a Frigidaire). Collabora inoltre alla rivista Tempi Supplementari e, dal 1986, anche con «Avaj», supplemento al mensile Linus, con «Tango», supplemento del quotidiano L’Unità, con Zut, rivista satirica diretta da Vincino, e con Comic Art.
Nel 1987 firma la scenografia dello spettacolo di danza Dai colli del coreografo Giorgio Rossi, e collabora alla sceneggiatura de Il piccolo diavolo[senza fonte] di Roberto Benigni (il comico non accredita il contributo di Pazienza, ma gli dedica l’intero film, uscito postumo). È a Montepulciano che nascono opere legate alla sua crescente passione per la poesia e la storia: Pompeo, Campofame da un poema di Robinson Jeffers, Astarte.
Nella notte del 16 giugno 1988 si spegne improvvisamente a Montepulciano. Pochi giorni dopo la sua scomparsa, si apre a Peschici la prima mostra che avrebbe dovuto tenere insieme al padre Enrico. È sepolto nel cimitero di San Severo.